An invitation to explore our intimate self and to analyze the relationship between man and space. The exhibition had a dual-layered format which expressed the urban nature of the city of Venice ( with all its labyrinthine streets ) and the inner Labyrinths of our identities.
I transformed the traditional game “mosca cieca” into an artistic experience in which the blind is the traveler lost in the Labyrinth.
The action:
A blindfolded person in the middle of a circle elicited in the darkness, a series of mechanisms that enhanced its sensory perceptions. through this condition, the person experienced how a blind body can see with different eyes and interact with the other travelers of the Labyrinth.
The game:
Every player holds a card where there is written the name of one tool that can help someone exiting a Labyrinth.
The blindfolded person stands in the middle of the circle with a card by his feet. One person in the circle decides to enter the space trying not to make a sound. He/she might steal the blindfolded person’s card or just come closer to reveal the content of his/her card.
The blindfolded person has to listen to his/her perceptions and try to sense the intention of the person who entered the space. If he/she feels the person wants to steal his/her card, has to touch the other person with a cloth belt. If he/she feels that the person inside the circle wants to share its knowledge, he can take the bandage off from his/her eyes.
The aim:
Increase our awareness of our senses and experiment how we can really see with different eyes and recognize the kind of energy that fills in a space.
Un invito ad esplorare il noi stessi e ad analizzare la relazione fra uomo e spazio circostante. La mostra aveva un format ambivalente volto ad esprimere la natura urbana della città di Venezia ( con tutte le sue strade labirintiche ) e i labirinti interni alle nostre identità.
Ho trasformato il gioco popolare “mosca cieca” in un’esperienza artistica in cui la persona bendata rappresenta il viaggiatore perso nel labirinto.L’azione
La persona bendata si trova in mezzo ad un cerchio di persone, all’interno del quale una serie di meccanismi si innescano e amplificano tutte le sue percezioni oltre la vista. Attraverso questa condizione di cecità, la persona fa esperienza di come un corpo “cieco” possa vedere attraverso gli altri sensi di cui dispone e interagire con le altre persone che diventano metaforicamente gli abitanti del labirinto.Il gioco
Ogni giocatore sceglie una carta sulla quale trova scritto il nome di un “attrezzo” utile per potersi districare in un labirinto.
Un giocatore bendato si posiziona in mezzo ad un cerchio con gli altri giocatori e posa la sua carta ai suoi piedi. Una persona nel cerchio entra all’interno dello spazio cercando di non fare alcun rumore. Puo’ decidere di provare a rubare la carta della persona bendata oppure di avvicinarsi a lui/lei e mostrargli la sua carta per alcuni secondi. La persona bendata deve ascoltare le sue sensazioni e cercare di avvertire l’intenzione positiva o meno della persona che è entrata nel cerchio. Se pensa che la persona voglia rubare la sua carta, puo’ usare una fascia di tessuto per cercare di toccare “il ladro”. Diversamente, se sente che la persona ha intenzione di mostrargli la sua carta, puo’ scoprirsi gli occhi e guardare la carta dell’altro giocatore.
Obiettivo:
Accrescere la consapevolezza dei nostri sensi oltre la vista e sperimentare quanto possiamo davvero vedere con altri occhi e riconoscere il tipo di energia che riempie uno spazio.